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Recensione gentilmente offerta da

Patrick Poini, autore di Luce Opaca e 20 dopo Kurt.

 

DATURA VULGARIS – LIVE UNDERGROUND

 

Primo lavoro per i Datura Vulgaris, band sbocciata a Lucca che, all’interno delle sue celebri mura, potremmo anche chiamare ‘supergruppo’. I suoi componenti vengono infatti da esperienze in tre formazioni che hanno calcato decine di palchi partendo proprio dalla città toscana: metà dei musicisti (il cantante-chitarrista Daniele e il roccioso batterista Martino hanno militato per anni nella grunge-band Unnamed), Stefano (il chitarrista solista) e Andrea (basso) hanno invece suonato con Endless e Masterdom. Le diverse esperienze dei quattro fanno sì che le sonorità del loro primo demo Live Underground siano influenzate da diversi sottogeneri del rock (si possono cogliere influenze stoner, noise, punk, grunge e sorprendenti sfumature metal e dark). Il lavoro, autoprodotto e registrato in presa diretta, si apre con Bamby Boom un brano strumentale di 1’43’’ che fa immaginare i quattro musicisti alle prese con un vero e proprio riscaldamento durante il quale dimostrano però quanto ci sanno fare con gli strumenti. Segue Chance, pezzo punk-rock, che fa entrare definitivamente nel mondo Datura Vulgaris fatto di tanta rabbia e testi cupi. La terza canzone Nuvola bianca concede (ogni tanto) tregua ai circuiti dei distorsori delle chitarre, messi a repentaglio dalla voglia di sfogarsi della band. È il pezzo più complesso di Live Underground con il giro di chitarra del ritornello che (sarò l’unico?) mi ha ricordato il sound degli Iron Maiden e un’outro recitata. La vena grunge è più evidente in M’hai rotto i coglioni che, come si intuisce dal titolo, è una canzone molto molto diretta. Il quinto brano Siamo tutti santi ha qualcosa di litfibiano siano nel cantato che nelle sonorità della chitarra nell’outro, anche se per il resto della canzone il tappeto sonoro è piuttosto thrash. Chiusura con Vecchio Amico, un lamento che sfocia in un ritornello punk. Alla fine il gruppo dimostra coraggio di sperimentare, i Datura Vulgaris se ne fregano in che direzione vanno le proprie canzoni e non scelgono etichette precise ma vogliono solo tirare fuori tutto ciò che sentono nel loro stomaco. I pezzi sono molto diretti con la musica che vuole arrivare dritta al punto proprio come i testi nelle quali la poesia è spesso sacrificata per lasciare spazio a un linguaggio che mira a guadagnarsi il mitico adesivo ‘Parental Advisory Explicit Lyrics’. Non resta che aspettare i concerti di questa band (ai quali mi immagino già sudato e marchiato da lividi) e, perché no, un disco.

 

Recensione a cura di Marco Domini

di Yin Yang Zen

 

Band: Datura Vulgaris
Genere: Rock/Grunge
Provenienza: Lucca

 

Bamby Boom
Chance
Vecchio Amico
Siamo Tutti Santi
Nuvola Bianca
M'Hai Rotto I Coglioni

 

Una band che parte subito con il piede giusto.
6 pezzi da quel suono inconfondibile che richiama il "Seattle Sound", e aggiungo anche l'Alternative Rock 90's nostrano (ad esempio i Karma).
Testi espliciti e sinceri, (in perfetta sintonia con l'attitudine del gruppo), che raccontano una realtà che non accettiamo e che con il passare del tempo ci logora sempre di più, (mi viene in mente la poesia di Eugenio Montale "Spesso il male di vivere ho incontrato").

Il demo spacca e che dire... Spero in un futuro non molto lontano di poter sentire anche l'album.

 

I Datura Vulgaris Rock Grunge sono:

 

Daniele Salsini (Voce e Chitarra)
Stefano Morotti (Chitarra Solista)
Andrea Moroni (Basso e Cori)
Martino Nottoli (Batteria)

 

Il demo è stato registrato in presa diretta e lo potete ascoltare nel loro sito al link http://nielsalsini.wix.com/datura-vulgaris

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